Si tratta di un tipo di tessitura tradizionale praticato dalle donne beduine nelle comunità rurali. Secondo la tradizione, gli uomini tosano le capre e i cammelli e le donne puliscono e preparano la loro lana. Il filo viene arrotolato in un fuso a goccia, quindi colorato con gli estratti di piante locali (come henné e zafferano), infine tessuto su un telaio piatto usando una trama semplice rivestita dall’ordito.
I colori tradizionali di questa tessitura sono il nero, il bianco, il marrone, il beige e il rosso, mentre i modelli tipici sono caratterizzati da strette bande di disegni geometrici. Così nascono prodotti coloratissimi, dall’abbigliamento alle decorazioni per cammelli e cavalli, dalle tende beduine ai cuscini, tappeti e stuoie per i majilis.
Tradizionalmente, le donne si riuniscono in piccoli gruppi a filare e tessere, scambiandosi notizie sulle loro famiglie e, occasionalmente, cantando nenie e recitando poesie. Questi raduni servono anche a tramandare la tradizione: le ragazze imparano guardando e, gradualmente, vengono loro affidati dei compiti come filare la lana, prima di imparare le più complesse operazioni di tessitura.